Assicurazioni: il futuro dell'industria è digitale

Il 2020 è stato l’anno in cui la domanda di assicurazioni digitali si è finalmente consolidata, quali sono le principali cause?

  • Maturazione del consumatore digitale. I clienti che oggi, in Italia, acquistano con regolarità beni e servizi on line è arrivata al 31% (era circa il 12% nel 2010, ed è stimata all’82% nel 2030 e al 100% nel 2040). 
  • Crescita di nuovi ecosistemi. Servizi di mobilità, food delivery, sharing economy , e-shop, comparazione di servizi ed altri (inesistenti qualche anno fa) hanno originato nuovi ecosistemi con nuovi bisogni di protezione e, quindi, una nuova potenziale domanda di prodotti assicurativi.
  • Crescita dell’Open Insurance. L’Italian Insurtech Association ha censito, in dicembre, 101 operatori non assicurativi (+30% rispetto a dodici mesi fa) in dodici settori (utility, telco, automotive, travel, sharing economy, pet-economy, player dell’e-commerce, banking…) che distribuiscono, o sono pronti a distribuire, prodotti assicurativi digitali e che dispongono di un’estesa base di clienti. In Europa ne sono stati censiti oltre mille che offrono 256 tra servizi finanziari e assicurativi (questi ultimi pesano sul totale per il 41%).

L’Open Insurance è l’evoluzione della interoperabilità tra l’industria assicurativa e altri settori (non solo banche, quindi) resa possibile dall’Application Programming Interface (API). L’integrazione tecnico-amministrativa consentita dalle tecnologie digitali ha dato impulso all’offerta di settori rimasti fin qui estranei ai prodotti assicurativi.

Sono diverse le ragioni che inducono gli operatori a estendere quest’offerta:

  • migliorare la qualità del servizio percepita dal cliente attraverso soluzioni di protezione (per esempio, salute, sospensione dell’attività economica) di particolare utilità nella fase che si è aperta con la pandemia;
  • sostenere l’applicazione dei nuovi modelli di business 
  • differenziarsi rispetto alla concorrenza proponendo un’offerta più completa ai clienti servizi 
  • valorizzare l’ampiezza della customer base originando nuove fonti di ricavi

La mobilità è una delle aree in cui la nuova offerta assicurativa può esprimersi con più efficacia. Le automobili integrate da dispositivi di tracciamento e analisi (connected cars), non solo geo localizzazioni ma anche stili di guida e abitudini dei guidatori, apre lo spazio a una nuova generazione di prodotti assicurativi personalizzati e flessibili che, grazie alla conoscenza permessa dalla grande disponibilità di dati, trovano un equilibrio efficiente tra bisogni del consumatore e rischio delle compagnie.

Attraverso le connected cars, i produttori di auto possono valorizzare la estesa customer base proponendo non solo prodotti RC Auto ma anche altri prodotti assicurativi danni, il che aumenterebbe sensibilmente la penetrazione delle polizze non motor oggi attestata tra l’1 e il 2%.
L’esempio di Tesla è emblematico. Elon Musk, leader di Tesla, ha annunciato la nascita di Tesla Insurance nell’agosto 2019 e ora si propone di accelerare promettendo un risparmio del 20-30% rispetto a una polizza tradizionale.

Sono polizze con procedure di sottoscrizione semplificate che si adattano alle caratteristiche dell’assicurato. Personalizzazione e risparmio sono possibili grazie ai dati (raccolti in tempo reale con il consenso dei proprietari) sull’uso che si fa dell’auto e sugli stili di guida. Attraverso la disponibilità dei dati, Tesla sta sviluppando un nuovo business e, nello stesso tempo, crea un ecosistema che fornisce servizi e benefit ai clienti.

Il futuro dell’industria assicurativa (crescita e generazione del valore) è strettamente legato all’offerta di ecosistemi come quello creato intorno alle connected cars che, rispondendo efficacemente alle nuove domande di protezione e migliorando l’esperienza di contatto con gli emittenti dell’offerta, favorisce la penetrazione e l’insurance inclusion. Con i relativi benefici sociali, dato il ruolo che esercitano i prodotti assicurativi.

L’importanza strategica di questa nuova offerta ha indotto l’Italian Insurtech Association a istituire l’Osservatorio Open Insurance che avrà il compito di monitorare l’evoluzione della distribuzione cross-industry (offerta, tecnologie).

Fonte: www.wallstreetitalia.com

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