Nell’ultimo decennio si è fatto un gran parlare di bioedilizia e risparmio, di come questi due fattori potrebbero salvaguardare meglio l’Ecosistema nel quale viviamo e, allo stesso tempo, garantire a tutte le famiglie nel nostro Paese un certo risparmio. Questo, in breve tempo, è diventato un topic molto comune per tutti gli addetti ai lavori e non solo.
Infatti, quando si parla di questo argomento, si abbracciano molti altri fattori, come ad esempio il risparmio, sia in termini energetici che economici.
In questo post parleremo di come bioedilizia e risparmio siano diventati termini complementari e sinonimi di largo utilizzo.
Iniziamo definendo il concetto di bioedilizia:
“Si tratta di una costola dell’architettura nata fin dagli anni ‘70 che si propone di progettare e costruire edifici con un’attenzione particolare per i materiali usati. Il tentativo è quello di ridurre il più possibile gli effetti sull’ambiente limitandone l’impatto.”
Non si tratta soltanto di individuare il materiale più “ecologico” da utilizzare, ma anche quello di creare una struttura che vada ad integrarsi in un paesaggio naturale non come elemento di disturbo ma come armonioso complemento.
Pensiamo a quanti “eco-mostri” popolano ancora oggi la nostra penisola.
Enormi Hotel costruiti praticamente sul bagnasciuga di una zona poco prima incontaminata, immense cubature di cemento che si ergono in aree ad alto interesse naturalistico. Insomma, in Italia spesso ci si scontra con realtà contrastanti dove la legge spesso si incrina permettendo un uso indiscriminato del Territorio.
La bioedilizia dovrebbe opporsi a tutto questo. O almeno proporre una valida alternativa.
Non solo dal punto di vista prettamente estetico, ma anche sostanziale e concreto favorendo la riduzione degli sprechi in primis energetici.
Una casa costruita secondo tutti i crismi della cosiddetta architettura sostenibile (o architettura biologica) può portare effettivamente ad un notevole risparmio.
Sono quattro i fattori principali che vengono, quindi, presi in considerazione durante la costruzione di una casa:
Tutti questi fattori, come abbiamo visto, possono essere “compensati” dallo Stato che consente un certo grado di sgravi fiscali e facilitazioni in fase di dichiarazione dei redditi.
Costruire una casa con materiali di riciclo (rigenerati e di nuovo utili) può essere ugualmente una soluzione per risparmiare, non solo sui costi, ma può essere una soluzione anche per evitare lo spreco di materiali che, altrimenti, sarebbero semplicemente gettati (molti di questi sono rifiuti speciali). Un’ulteriore tecnica è quella di impiegare sistemi di costruzione a secco (con collegamenti meccanici), ovvero privi di materiali di giunzione (malta, cemento…). Nella regione Sardegna, un esempio secolare di questa procedura “eco” è quella dei popolari muretti di pietra che dividono i campi e le proprietà rurali. Una procedura costruttiva che, se realizzata con maestria, assicura decine e decine di anni di solida resistenza.
Altri esempi sono i blocchi modulari che possono essere letteralmente smontati e rimontati (un po' come i LEGO) per un loro futuro riutilizzo.
Bioedilizia può quindi fare rima con risparmio? Sebbene spesso gli investimenti iniziali si rivelino alti, l'energia risparmiata in seguito ripaga abbondantemente di ogni spesa sostenuta. Se a tutto ciò si aggiungono poi piani energetici (GAS e LUCE) ad hoc derivanti da fonti di energia rinnovabili, allora sarete sicuri di aver realizzato una casa davvero BIO.
Insomma, vi invitiamo ad esplorare l'universo dell'architettura biologica in funzione di un risparmio energetico garantito.
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